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Conto Termico 2.0: gli incentivi medi per le tecnologie più diffuse

Conto Termico 2.0: gli incentivi medi per le tecnologie più diffuse

Percentuali aggiornate in base ai costi medi reali degli interventi: uno strumento di valutazione per preventivi chiari e competitivi

Il Conto Termico rappresenta un’opportunità concreta – e spesso sottovalutata – per tutti gli installatori che vogliono offrire ai propri clienti un preventivo più competitivo, più sostenibile e più orientato al risparmio. In un mercato dove la concorrenza si gioca sempre più anche sul prezzo finale, integrare nei preventivi l’incentivo del Conto Termico può fare la differenza tra un lavoro acquisito e uno perso.

Questo meccanismo di incentivo, gestito dal GSE, consente infatti di recuperare una percentuale importante dell’investimento sostenuto per interventi di efficientamento energetico e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Ecco perché è fondamentale conoscere non solo come funziona, ma anche quali tecnologie sono coperte e che tipo di contributo medio si può ottenere.

Il Conto Termico 2.0 si applica a diversi tipi di intervento e può arrivare fino al 65% della spesa sostenuta, ma solitamente il calcolo si attesta su valori minori. Ecco una panoramica semplice e utile delle tecnologie più comuni e delle percentuali di incentivo mediamente riconosciute:

  • Pompe di calore (aria-aria, aria-acqua):
    L’incentivo può coprire dal 25% al 45% del costo sostenuto, a seconda dell’efficienza dell’impianto e della zona climatica. In molte aree del centro-nord, il contributo medio si aggira intorno al 35%.
  • Caldaie e stufe a biomassa (legna, pellet):
    Anche qui l’incentivo varia, ma si può davvero arrivare fino al 65%, con un valore medio intorno al 50-55%. L’incentivo è calcolato in base alla potenza del generatore e alla sua classe di emissione.
  • Solare termico (anche con sistemi di accumulo):
    Il contributo può superare anche il 60%, con una media attorno al 50% per impianti residenziali di piccola taglia.
  • Sostituzione di scaldaacqua elettrici con quelli in pompa di calore:
    In questo caso il Conto Termico copre una quota fissa di 400€ se lo scaldacqua ha una capacità minore di 150 litri, 700€ se superiore.
  • Sistemi ibridi factory made (pompa di calore + caldaia) Questi impianti uniscono una caldaia a condensazione con una pompa di calore, gestiti da un’unica centralina intelligente e certificati dal fabbricante. In questo caso l’incentivo può coprire tra il 15% e il 35% dell’investimento, a causa dell’alto costo della tecnologia.

Le percentuali, soprattutto per alcune tecnologie, possono sembrare basse, ma occorre sottolineare come le tempistiche di recupero dell’incentivo siano molto veloci: sotto i 5.000€ la rateizzazione è unica. Il cliente non dovrà quindi aspettare 10 anni per il recupero completo come per le detrazioni.

Parlando di detrazioni, il 2025 ha inoltre portato una sensibile riduzione delle aliquote, in molti casi ridotte al 36%. Pertanto il Conto Termico è un punto di forza non da poco.

In queste settimane si sta attendendo la pubblicazione del nuovo decreto Conto Termico 3.0 che, tra le varie novità, porterà una valutazione del calcolo dell’incentivo ancora più conveniente. Occorre quindi sempre di più sfruttare questa possibilità per cavalcare l’onda della riqualificazione energetica.