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Fotovoltaico: addio allo Scambio sul posto

Fotovoltaico: addio allo Scambio sul posto

Il GSE pubblica i nuovi modelli per il Ritiro dedicato

Si chiude ufficialmente una lunga fase della gestione dell’energia prodotta da impianti fotovoltaici in Italia: il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha infatti annunciato la fine dello Scambio sul posto (SSP), il meccanismo che per anni ha permesso ai produttori di compensare l’energia immessa in rete con quella prelevata, semplificando e incentivando l’autoproduzione.

Ne abbiamo parlato con un articolo verso la fine del 2024, e ora, la conferma è arrivata con la delibera Arera 213/2025/R/EFR, che stabilisce una data di scadenza precisa: dal 26 settembre 2025 non sarà più possibile presentare nuove richieste di accesso allo SSP, riservate comunque solo agli impianti che sono entrati in esercizio entro il 29 maggio 2025.

Per chi ha già sottoscritto una convenzione SSP, nulla cambia fino alla scadenza naturale del contratto. Tuttavia, le convenzioni in essere non potranno essere rinnovate: la strada è ormai tracciata verso un nuovo modello di remunerazione.

Verso il Ritiro dedicato: nuovi template dal 30 maggio 2025

In questo contesto di transizione, parlando di Ritiro Dedicato, il GSE ha pubblicato le nuove versioni del “Modello Unico”, necessarie per la realizzazione, connessione ed esercizio di impianti fotovoltaici sotto i 200 kW. I template sono entrati in vigore il 30 maggio 2025 e includono, tra le novità principali, l’obbligo per il proponente di specificare come intende cedere l’energia immessa in rete:

  • al GSE tramite Ritiro dedicato, scegliendo tra Prezzo minimo garantito (PMg) o Prezzo zonale orario (PZo);
  • oppure a un altro utente del dispacciamento per la vendita diretta sul mercato.

Oltre al limite di potenza, i nuovi impianti dovranno essere installati presso un cliente finale già dotato di punto di prelievo attivo.

Come funziona il Ritiro dedicato (RID)

Nel Ritiro dedicato, l’energia non autoconsumata viene venduta al GSE, che ne remunera il valore con pagamenti mensili. A differenza dello SSP, non avviene più una compensazione tra energia prodotta e consumata, ma si tratta di una vera e propria cessione a fronte di un corrispettivo economico.

Il produttore ha due possibilità:

  • Prezzo minimo garantito (PMg): fisso e stabile, pari a 4,64 c€/kWh per il 2025, ideale per chi cerca certezza nei ricavi e vuole evitare le fluttuazioni del mercato elettrico.
  • Prezzo zonale orario (PZo): variabile in base alla zona geografica e alla fascia oraria, più rischioso ma potenzialmente più remunerativo se si riesce a produrre energia nelle ore di picco del mercato.

Una svolta strutturale nella gestione dell’autoproduzione

La transizione dallo Scambio sul posto al Ritiro dedicato rappresenta un cambiamento significativo nel modo in cui viene valorizzata l’energia prodotta da piccoli impianti rinnovabili. Se il primo puntava su una logica di semplificazione e compensazione, il nuovo sistema guarda alla piena integrazione nel mercato elettrico, premiando la produzione in base alla sua effettiva disponibilità e utilità nel sistema energetico. Per tutti i protagonisti della filiera — produttori, distributori, installatori e operatori del settore — si apre una fase più dinamica e consapevole, in cui sarà fondamentale monitorare i flussi energetici, comprendere le logiche del mercato e adattare le soluzioni tecniche e contrattuali alle nuove regole.